Artículo sobre Kakichi Kadowaki sj
Con mucha alegría les comunico que un artículo que trabajé con Antonio Spadaro sobre Kakichi Kadowaki sj, Jesuita que impulso el dialogo efectivo entre Cristianismo y Zen fue publicado en el número de Septiembre de la Civilita Cattolica. Aquí les envío el abstract: «ABSTRACT – L’inculturazione del cristianesimo in Giappone non è stato un processo facile. La sua storia è piena di incontri e contrasti, conflitti e compromessi. Tra le ragioni di questa difficile storia c’è la complessità e unicità della cultura giapponese. Se lo scintoismo è la religione tradizionale del Giappone e quella che raccoglie più aderenti, il buddismo ha preso piede e si è sviluppato in diverse scuole che hanno permeato di sé le arti, l’architettura, la letteratura e la cultura in generale. Uno di questi rami è stato il buddismo zen, a sua volta suddiviso in tre scuole: Rinzai, Sōtō e Obaku.
Questo è il contesto che incontrarono i primi missionari cristiani entrati in Giappone. E il loro arrivo provocò una duplice reazione, che hanno mantenuto fino al XX secolo inoltrato: da un lato, suscitò ammirazione, dovuta soprattutto ai progressi della tecnica europea, in particolare nell’arte della guerra; dall’altro, i giapponesi ostentarono disprezzo verso una cultura che consideravano «barbara», non abbastanza raffinata.
Il padre gesuita Kakichi Kadowaki (1926-2017) ha espresso la migliore tradizione della Compagnia di Gesù nello sforzo di inculturare il Vangelo in Giappone. Incontrò lo zen frequentando la scuola secondaria. La morte esemplare di un suo fratello, che lui ammirava, determinò poi la sua conversione al cristianesimo.
Entrò così nel 1950 nella Compagnia di Gesù. Paradossalmente, man mano che procedeva negli studi nella Compagnia, Kakichi si andava allontanando sempre più da quell’anima giapponese che aveva tanto apprezzato. Per lui questo non era facile. Lo espresse così: «Mi preoccupava la mancanza di equilibrio tra le mie conoscenze intellettuali e la mia esperienza religiosa».
L’incontro e l’insegnamento del padre gesuita Hugo Enomiya-Lassalle fece quindi nascere in lui il desiderio di praticare lo zen come un modo per unirsi a Dio.
Quando la pratica zen cominciò a influenzare il suo modo di pensare, p. Kadowaki si rese conto che c’era una grande distanza tra il suo modo occidentale di insegnare la filosofia e il modo di pensare dei suoi studenti giapponesi. Per questo egli si è quindi dedicato a creare una prospettiva ermeneutica secondo cui l’avvicinamento alla Bibbia si basa su una lettura meditativo-corporale ispirata dalla sua pratica dello zazen: per p. Kadowaki, le esperienze bibliche vanno vissute corporalmente. È stato questo il suo contributo vero e originale al dialogo tra il cristianesimo e lo zen alla maniera giapponese. P. Kadowaki inizia il suo libro Lo Zen e la Bibbia con queste parole: «A quanto pare, sembra strano, ma io non sono consapevole di fare niente di insolito. Ho agito semplicemente in base a un impulso profondo, che poi è diventato naturalmente una specie di dovere».
KAKICHI KADOWAKI. The inculturation of Christianity in Japanese culture
The Jesuit Father Kakichi Kadowaki (1926-2017) conveyed the best tradition of the Society of Jesus in an effort to inculturate the Gospel in Japan. He encountered Zen while attending secondary school at the Shizuoka public institute, which is famous for its educative methods. The exemplary death of one of his brothers, whom he admired, determined his conversion to Christianity. He entered the Society of Jesus, and the teaching of the Jesuit Father Hugo Enomiya-Lassalle gave him the desire to practice Zen as a way to unification with God. He then dedicated himself to creating a hermeneutical perspective according to which the approach to the Bible is based on a meditative-corporal reading inspired by the practice of Zen. The Author is director of the “St. Thomas” Institute in Moscow.